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L'antica dimora nobiliare che ospita il Relais Villa Pomela, con il suo parco, rappresenta un gioiello architettonico e storico delle Colline del Gavi, nel paesaggio piemontese.
È facilmente raggiungibile dalle principali città del nord, Milano, Torino e Genova grazie alla sua posizione strategica vicino alle più importanti autostrade.

Anche se è difficile stabilire le origini del Castello di Gavi si può supporre è che su questa preistorica “rocca” naturale, che ancora oggi domina l’abitato di Gavi, ci sia stata una qualche remota fortificazione, forse anche di epoca pre-romana.
L’esistenza del Castello è testimoniata da un documento dell’anno 973 e, successivamente, grazie ad un documento imperiale firmato da Enrico VI, figlio di Federico I detto il Barbarossa. Con quest’atto, del1191, il sovrano donò in feudo alla Repubblica di Genova il Castello ed il Borgo di Gavi con le relative dipendenze. Nonostante le numerose vicende il Castello di Gavi rimase dominio genovese sino al 1418, quando la proprietà, a causa di eventi bellici, passò sotto la Signoria dei Visconti di Milano. Da questi il feudo di Gavi con l’antico Castello fu investito ai Fregoso e poi dagli Sforza, l’investitura fu trasferita alla nobile famiglia dei Guasco di origine alessandrina, i quali rimasero feudatari del Borgo e del Castello di Gavi sino al 1528, anno in cui il conte Antonio Guasco vendette alla Repubblica di Genova tutti i diritti esistenti sul Castello, unitamente al Borgo ed al territorio circostante. La Repubblica di Genova ebbe così, nuovamente, il possesso del Castello fino al 1815.
Nel corso dei secoli il Castello subì molteplici interventi architettonici che trasformarono l’antico Castello in una possente Fortezza.
Precisamente i primi interventi furono eseguiti nel 1540 da Giovanni Maria Olgiati, ingegnere militare a quel tempo al servizio della Repubblica di Genova.
Nel corso del XVII secolo, il Castello, ormai diventato un Forte, fu radicalmente trasformato nella Fortezza che ancor oggi possiamo vedere. I lavori di ampliamento, interni ed esterni, proseguirono sino agli inizi del XIX secolo.
All’esterno fu costruita la “ridotta” di Monte Moro, collegata al Forte attraverso una “galleria” fortificata.
Nel 1859, sotto il governo di Vittorio Emanuele II, l’antica Fortezza genovese fu disarmata e privata della sua storica identità per essere trasformata in un reclusorio civile. Durante il primo conflitto mondiale diventò un carcere militare destinato a prigionieri di guerra austriaci e disertori italiani.
Nel 1946 il Forte fu consegnato alla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte, la quale, a partire dal 1978, ha avviato una costante opera di restauro e salvaguardia di questo monumento di architettura militare.


Il Museo dei Campionissimi è un museo dedicato al ciclismo e in particolare ai campioni Fausto Coppi e Costante Girardengo, che hanno vissuto gran parte della loro vita nella città di Novi Ligure.
Il museo è stato allestito all’interno di un capannone industriale di inizio Novecento accanto al centro della città.
Nel suggestivo allestimento di Mauro Porta il museo è sospeso al limite della scalinata all’ingresso. Una speciale pista centrale divide e organizza lo spazio espositivo, ma soprattutto rappresenta l’evoluzione del fondo stradale.
Nelle ampie sale a lato della pista è stata collocata un’ideale storia della Milano-Sanremo attraverso immagini e pagine di giornali, Gazzetta dello Sport e Tuttosport. Sul fondo della sala centrale si trova una speciale esposizione di biciclette legate ai mestieri.
La Sala dei Campionissimi, dedicata alla memoria dei due popolari ciclisti, è arricchita sia da cimeli e testimonianze inedite della loro gloria sia da quello che fu la loro vita quotidiana. Le sale audiovisive presentano al pubblico, oltre a filmati d’epoca, testimonianze visive e sonore di arrivi spettacolari o duelli epocali, mentre quattro totem multimediali consentono il primo livello di approfondimento e personalizzazione della visita.
Per mezzo di un menu di filmati è possibile completare le informazioni circa i pezzi esposti o rivivere momenti importanti della storia del ciclismo su strada, su pista o su sterrato. L’atrio al piano terra funge da area di servizio al visitatore, l’area del Museum Shop, la biblioteca, la zona lettura e una sala dedicata alle biciclette disponibili per il visitatore. Il museo è sede di mostre temporanee.


La torre del Castello di Novi Ligure è una complessa struttura fondata nel X secolo, quasi completamente smantellata nel corso della guerra di successione austriaca, e la distruzione che ha subito ha risparmiato soltanto la torre e alcuni bastioni, insieme ad un parco fatto realizzare da Gerolamo Durazzo alla fine del Settecento.
La torre quadrata, di trenta metri, realizzata nel 1233 per volere di Federico Barbarossa, fu in seguito potenziata dai Visconti e poi passata ai genovesi, agli austriaci ed infine nuovamente a Genova. Nei pressi sono ancora riconoscibili parti della cinta muraria fatta erigere dalla Repubblica di Genova nel XV secolo e definitivamente abbattuta nella seconda metà del XIX secolo.
Il Castello di Novi è famoso anche per una leggenda che vuole che un cavaliere senza testa appaia misteriosamente indossando armatura ed elmo, quella del Cavaliere senza Testa, che sarebbe stato protagonista di numerose apparizioni.
Recentemente è entrato a far parte del circuito dei Castelli Aperti del basso Piemonte.

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Villa Pomela
Via Serravalle, 69 15067 Novi Ligure (AL)



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